MARIA È MADRE DELLA NATURA UMANA DI GESÙ, NON DI QUELLA DIVINA



Cosa penserebbe Gesù oggi riguardo alla venerazione (“Iperdulia”), al culto e ad ogni altra forma di devozione che c’è verso la figura di Maria, o come dicono i cattolici “Madonna”?

Leggendo i vangeli ci si rende conto quale fosse l’idea di Gesù riguardo a Maria che egli designava come madre della sua natura umana e non di quella divina, ovvero, non ha mai detto nulla riguardo alla figura di Maria come se dovesse essere presentata o considerata come Madre di Dio, secondo l’ideologia cattolica, ma, invece, mette nero su bianco come ella fosse semplicemente colei che aveva ospitato nel grembo il Figlio Eterno e Celeste di Dio Padre per opera dello Spirito Santo e non per opera sua. 



Maria fu Madre a tutti gli effetti dell’uomo Gesù, che ella concepì, ma riguardo alla natura divina di Cristo (Dio incarnato) ella rivestì semplicemente il ruolo, o per meglio dire, fu un canale attraverso il quale l’Iddio Gesù, Creatore di ogni cosa, poté venire nella natura di uomo sulla terra. 

È chiaro che per attuare questo suo disegno divino, ovvero far sì che Egli potesse incarnarsi nella natura di uomo e venire nel mondo, doveva usare un canale umano (Maria). Dio doveva, per potersi incarnare nella natura di uomo sulla terra oltre ad entrare divinamente nel grembo di Maria, “assoggettarsi” alle leggi della natura e prendere un corpo umano attraverso un processo naturale umano comune, diverso solo per il concepimento verginale di Maria.

Come Dio si servì d’Abraamo per attuare il suo patto divino, di Mosè per dare le sue leggi al suo popolo, e in generale si servì e si serve dei suoi servitori, taluni rivestendoli come profeti, taluni come guaritori, altri come evangelizzatori, ecc., di Maria, Dio si servì per poter assumere la natura di uomo sulla terra. Le aggiunte ideologiche cattoliche, e non solo, alla figura di Maria sono menzogna, filosofia, misticismo e paganesimo.


Maria era una serva di Dio, come lo erano e lo sono tutti gli altri suoi fedeli servitori. Fare di Maria una divinità, con tanto di onore, gloria e venerazione (a Maria viene reso un culto speciale superiore a quello reso agli altri santi venerati, chiamato “Iperdulia”, mentre il culto per i santi viene chiamato “Dulia”), non solo offende in modo grave Dio, ma ella stessa ne risulterebbe offesa, conoscendo bene che ogni forma di culto va reso solo a Dio (Luca 4:8) a Colui il quale ha creato ogni cosa.

Noi tutti, invece, dobbiamo servire con adorazione, lode e ogni sorta di ringraziamenti, unicamente, Colui che ci ha creati e che ha il potere assoluto di salvarci.

Matt.1:18-24; Luca 1:34-35; la divina Persona di Gesù entrò nel grembo di Maria per opera dello Spirito Santo. Ella diede alla luce Gesù uomo, la sua natura umana, ma quella divina era preesistente e poté trovarsi nel grembo di Maria per opera dello Spirito Santo.

Fu la divina Persona di Gesù, la potenza dello Spirito Santo e del Padre a mettere in atto il meccanismo della gravidanza di Maria nella sua verginità.

Ella in quanto donna, creatura, è madre del Gesù vero uomo, non del Gesù vero Dio, Creatore d’ogni cosa. Gesù, nella sua natura incarnata di uomo, aveva un’anima, uno spirito e un corpo, ma aveva anche la natura e l’essenza divina; ovvero, la Persona Spirituale Onnipotente del Gesù celeste s’incarnò in un corpo umano che aveva lo spirito e l’anima comune a tutti gli uomini sulla terra, e che però furono distinti dalla Divinità. 

La Parola di Dio si era incarnata in un corpo umano dal quale era distinta. Maria è madre della natura umana di Gesù che comprende l’anima, lo spirito e il corpo, ma non dell’Essere divino. Il Gesù divino ha solo un Padre (il Padre Altissimo), Colui che lo ha dall’eternità generato nel suo seno; Egli non ha una “Madre”, ma solo un Padre celeste; Maria, inoltre, che è una creatura, è stata ella stessa creata da Gesù. Il Gesù Dio è figlio del Dio Padre Altissimo. Il Gesù uomo è figlio di Maria. Gesù Dio non ha un Padre e una Madre, ma solo un Padre, e solo da Lui è stato eternamente generato. 

La verginità di Maria è servita ad un tempo per dimostrare l’opera miracolosa del parto, ma anche la figliolanza e la natura divina e non carnale del Gesù Dio incarnato. Matt.1:18,20: “...si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.....perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo”; Luca 1:35: “L’angelo le rispose: <Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio>

Il Padre di Gesù Dio è uno solo (Colui che lo ha generato dall’eternità), l’ Iddio Padre Onnipotente.

Per il resto, come è detto in Marco 3:31-35; Luca 8:19-21; Matt.12:46-50 chiunque nella fede e in forma spirituale può, come meglio crede, sentirsi madre, sorella o fratello nei confronti della persona umana di Gesù
 (sembra che, nella circostanza dei versetti appena citati, Gesù fosse con i suoi discepoli in una casa; sua madre, i suoi fratelli e le sue sorelle quando vennero per incontrarlo aspettavano di fuori: Matt.12:46-47; Marco 3:31-32 ).

Luca 11:27-28; tutti coloro che mettono in pratica la volontà di Dio sono beati e la loro beatitudine e il loro privilegio è maggiore della semplice maternità di Maria nei confronti dell’uomo Gesù, se non fosse però che anche ella fu credente e mise in pratica la volontà di Dio. Gesù, nel passo di Luca appena citato, vuole affermare che Maria non è più beata degli altri, per il semplice fatto che è stata sua madre, ma beati sono tutti coloro che praticano la volontà di Dio in modo efficiente.

Il Gesù Dio (la Persona divina Gesù) è Colui che assieme al Padre e allo Spirito Santo (eterni e preesistenti) ha creato ogni cosa; come può Maria essere madre della divinità di Gesù? Ella riguardo alla divinità di Gesù figura solo come “madre adottiva”, come del resto Giuseppe figura come “padre adottivo” sia per la divinità di Gesù, ma anche (a differenza di Maria) per quella umana, della quale invece Maria è madre a tutti gli effetti.

Rimasi sconcertato in una occasione quando, da parte di uno studioso cattolico, mi fu detto che Maria, in ogni caso, solo per il fatto di essere stata prescelta per concepire Gesù, fosse davanti a Dio la figura umana superiore e rivestita di maestà più di ogni altra creatura.

In pratica, mi fu fatto figurativamente un esempio del genere: una scala con dei gradini, sull’ultimo gradino c’era Dio, subito dopo veniva la Madonna, San Giuseppe e in seguito tutti gli altri angeli e santi. Si spiega perché i cattolici si volgono verso Maria in modo particolare, perché la ritengono dopo Dio “la mediatrice per eccellenza” superiore a ogni altro “santo intercessore”. 

Dietro a tutto ciò, chiunque abbia una vera conoscenza biblica, può riscontrare con estrema facilità la natura carnale e pagana di tali ideologie.

Gesù prevedendo che ciò sarebbe accaduto fece in modo che Maria non fosse mai presa in considerazione più del dovuto 
(Matt. 12:46-50; Marco 3:31-35; Luca 8:19-21; Giov. 2:3-7; Luca 11:27-28), e a chi si rivolse a Lui ponendo un’enfasi non biblica riguardo alla persona di Maria, Egli rispose: “Mentr’egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!". Ma egli disse: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 11:27-28).

Comprendiamo il messaggio di Gesù di quest’ultimo passo e proviamo a pensare cosa risponderebbe oggi il Signore nei confronti di coloro che certamente non si limitano solamente a quanto accade nel passo, ma rivolgono a Maria infinite preghiere (rosari, ecc.), la invocano pur essendo ella defunta, la venerano e ne sono infinitamente devoti.

Ad aumentare il culto verso Maria vi sono le numerose apparizioni di quest’ultimo secolo; tutto ciò non solo ha alimentato nuove e controverse forme di pietà popolare, ma ne ha stabilizzato, in modo più forte, il culto in generale nei riguardi della persona di Maria.

Noi sappiamo quanto dice Paolo in Galati 1:6-10, che quand’anche scendesse un angelo dal cielo e portasse un insegnamento, una dottrina, o rivelazioni estranee ed opposte all’insegnamento delle Sacre Scritture sia anatema.

In pratica, la “Madonna” nelle sue varie apparizioni ha detto e dichiarato tantissime cose estranee ed opposte al messaggio biblico, quindi, non può trattarsi di un messaggero o inviato di Dio. Di conseguenza, tutto ciò, invece di rafforzare il culto avrebbe dovuto far verificare il contrario. Ma del resto chi è lontano dalla verità non può, con le sue sole forze, comprendere i segni e gli avvenimenti, discernendo quelli divini da quelli non divini.

Nella Sacra Scrittura è con forza affermato che non vi è un altro nome all’infuori del nome di Gesù, per il quale possiamo essere salvati; di conseguenza l’invocazione alla Madonna risulta vana, inutile e provocatoria nei confronti di Dio e dell’opera salvifica di Cristo Gesù (Atti 4:12).

Nella Scrittura è chiaramente detto che è proibito invocare i morti, esserne devoti, porgere loro preghiere e venerarli; ciò, oltre ad essere offensivo riguardo a Dio, risulta essere certamente un culto che non porta ad alcun minimo beneficio; anzi! Lev. 19:31; Lev. 20:6; Isaia 8:19-20.

La Scrittura, inoltre, dichiara, in modo molto chiaro e preciso, di non venerare gli angeli e alcun’altra creatura e quindi anche Maria: Colossesi 2:18-19; Ap. 22:8-9; c.19:9-10.

È proibito non solo venerare le creature ma peggio ancora farlo attraverso loro immagini e sculture: Deut. 5:8-10; Esodo 20:4-6.

La Sacra Scrittura indica Gesù Cristo come l’unico intercessore, mediatore fra Dio e gli uomini (1Timoteo 2:5-7). Questo principio di ispirazione divina viene contraddetto dall’ideologia cattolica (e non solo) come lo si vede nel codice del Catechismo cattolico, dove Maria viene indicata come “ la mediatrice per eccellenza ”. 

A dirla tutta, la Chiesa Cattolica, ritiene come intercessori e mediatori tutti i suoi “santi” morti canonizzati e gli angeli. Anche in questo studio abbiamo visto come, molto dell’insegnamento e delle dottrine cattoliche, siano opposte all’insegnamento ispirato della Parola di Dio.

Maria è chiaramente una santa che è vissuta in umiltà e fedeltà al Signore; è un esempio per tutti noi come lo sono tanti altri santi morti 
(attenzione, con la parola “santi”, in questo caso, non si intendono però “i santi” del culto cattolico in generale [a parte molti di quelli dell’epoca apostolica e della Chiesa primitiva, ritenuti giustamente santi dalla medesima Chiesa]) di ogni epoca che sono vissuti con fedeltà vera al Signore.

Noi ringraziamo il Signore di aver attuato il suo disegno attraverso una donna simile, come è stata Maria, nell’umiltà e nella fedeltà al Signore, ma in alcun modo possiamo o dobbiamo invocarla e venerarla, perché ciò vorrebbe dire idolatria, offendere Dio e anche Maria stessa.

Maria non è la “Madre di Dio” nel senso cattolico, poiché ha dato a Cristo la natura umana e non quella divina.

I testi citati: Matt. 12:46-50; Marco 3:31-35; Luca 8:19-21; Luca 11:27-28, Giov. 2:3-7 mostrano che il Signore ha sempre vigilato affinché gli uomini (e anche Maria stessa) non attribuissero alla figura della madre di Gesù un rango più elevato degli altri, né una parte nel suo ministero.

In Giov. 2:1-12, alle nozze di Cana, Maria vede con gioia che Gesù si manifesta come Messia e crede alla sua missione. Cristo si oppone con rispetto, ma con fermezza, all’intervento inopportuno di sua madre; v.4: Gesù le disse: "Che c’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta".

Le fa comprendere che ella non deve entrare in rapporto col suo ministero esclusivo di Messia e Salvatore. Come figlio le mostra rispetto, come Messia, Salvatore e Dio la mette sullo stesso piano dei suoi discepoli, poiché Maria, come chiunque altro, aveva bisogno della salvezza offerta da Cristo. “L’ora mia non è ancora venuta” (Giov.2:4; Giov.2:11).

Questa frase di Gesù sta a significare che non era ancora venuto il momento in cui Gesù doveva compiere il primo miracolo ufficiale, e Maria sua madre, a differenza di come interpretano i teologi cattolici, non doveva avere alcuna parte nel suo esclusivo ministero di Messia: “Che c’è fra me e te, o donna?”.

Per capire ulteriormente il distacco che Gesù voleva intendere quando parlò così a Maria, riguardo al suo ministero esclusivo di Messia e di Salvatore nel c.2:4 di Giovanni, è bene leggere: Marco 5:7-8 “e a gran voce disse: "Che c’è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi". Gesù, infatti, gli diceva: <Spirito immondo, esci da quest’uomo!>”.

Il “che c’è fra me e te” nel c.2:4 di Giovanni vuol rendere chiaro come Gesù ponesse Maria, riguardo al suo ministero di Salvatore, sullo stesso piano dei suoi discepoli. Egli ripeté che il legame spirituale, che lo univa ai discepoli, aveva più valore di qualsiasi legame carnale: Matt. 12:50 “Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre”.

Il “che c’è fra me e te”, dà ad intendere come per Gesù, il rapporto di Salvatore e Messia nei confronti di sua madre non era più elevato di quello con i suoi discepoli; ella, pur essendo la madre della sua natura umana, aveva bisogno come tutti di essere salvata tramite il ministero di Gesù Cristo. 

Maria occupa un posto unico nella storia del cristianesimo come madre del Messia, del Gesù uomo (Luca 1:48: “...Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”), perché ha avuto l’onore di essere la madre della natura umana di Gesù, il canale attraverso il quale, il divino Gesù preesistente è entrato nel mondo (attraverso il grembo materno di Maria) per opera dello Spirito Santo.



Fonte:
CHIESA CATTOLICA ROMANA: verità o menzogna?
http://www.missionecristianaevangelica.it/librohtml.htm 



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...