QUANDO SI DIVENTA MEMBRI DELLA CHIESA DI DIO SECONDO LA SCRITTURA


Non si diventa membri della Chiesa di Gesù Cristo quando si viene battezzati da fanciulli in seno alla chiesa romana ma quando si nasce di nuovo, ossia quando si nasce d’acqua e di Spirito. 


E la nuova nascita il peccatore la sperimenta quando si ravvede dei suoi peccati e crede nel Signore Gesù Cristo; è allora, e solo allora, che egli può considerarsi membro del corpo di Cristo. Quindi sono membri della Chiesa di Dio tutti coloro che sono nati di nuovo secondo l’inse­gnamento del Signore.

Ma questa Chiesa non si può identificare con una particolare denomi­nazione escludendo così tutte le altre perché la Chiesa di Dio è composta da tutti coloro che in ogni luogo a prescindere la denominazione di cui fanno parte hanno sperimentato la nuova nascita.

Con questo non vogliamo dire che rimanendo fuori dalla Chiesa di Cristo si può essere lo stesso salvati; affatto, perché noi sappiamo che solo i nati di nuovo erediteranno il regno di Dio ossia coloro che sono membra di Cristo, ma solo che non si può identificare la Chiesa con una particolare denominazione cristiana (e meno che meno con la chiesa cattolica romana che pretende di possedere i soli mezzi, cioè i sacramenti, tramite cui le persone possono essere salvate) escludendo da essa coloro che non ne fanno parte, perché la sua Chiesa è formata da tutti coloro che lo conoscono e sono stati da lui conosciuti e non da persone che hanno il nome di Cristiani ma che non sono rigenera­te.
[1]
Qualcuno dirà: ‘Ed il battesimo?’. Esso è un atto che rappresenta la nostra entrata nella Chiesa di Dio dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza (si può anche dire che è un segno esteriore con cui chi ha creduto testimonia la sua entrata nell’assemblea dei riscattati dopo avere vissuto una vita al servizio dell’iniquità e del peccato), che viene ministrato a persone che sono già passate dalla morte alla vita, che sono state già strappate dalla potestà delle tenebre e tra­sportate nel regno di Dio.[2]
Teniamo presente pure, quando parliamo del battesimo, che esso anticamente veniva ministrato il giorno stesso che le persone credevano, e non dopo settimane o mesi; e poi che non era una cerimonia pomposa, come purtroppo è diventato oggi in molti casi, da sembrare un rito magico o qualcosa di simile, quasi che possedesse la virtù di fare diventare Cristiani e membri della Chiesa di Dio. Non è così perché se il battesimo avesse il potere di fare diventare figliuoli di Dio e perciò membri della Chiesa di Dio la fede sarebbe annullata.

[1] Ci tengo a dire sin da adesso che noi non escludiamo che in mezzo alla chiesa cattolica romana ci possano essere dei veri nati di nuovo che quantunque sono stati salvati per la grazia di Dio, perché Dio si è fatto da loro trovare, si trovano temporaneamente ancora per svariate circostanze tra i Cattolici romani pur non condividendone molte dottrine e pratiche. E ci tengo pure a dire che siamo sicuri, che tra tutti coloro che nel mondo si dicono Pentecostali, Valdesi, Battisti, Anglicani, Riformati, Metodisti, o altro, ci sono molti che non essendo ancora nati di nuovo sono sulla via della perdizione quantunque frequentino magari da anni il locale di culto e sentono la predicazione della Parola di Dio o che magari dopo avere un giorno conosciuto la grazia di Dio sono diventati tiepidi e il Signore quindi li vomiterà dalla sua bocca. Costoro se muoiono in questo stato vanno all’inferno per cui anche se risultano membri di una particolare Chiesa evangelica questa loro appartenenza non gioverà loro nulla.

[2] Se consideriamo un altro rito di iniziazione prescritto da Dio vale a dire la circoncisione giudaica noteremo una certa somiglianza con il battesimo istituito da Cristo. Dio prescrisse che ogni figlio maschio nato da genitori Giudei dovesse essere circonciso nella carne l’ottavo giorno. Questo sarebbe stato il segno del patto fra Dio e il suo popolo sotto l’Antico Patto. Con quel segno esteriore prescritto da Dio dunque i suoi genitori mettevano in grado il neonato di entrare ufficialmente a fare parte del popolo eletto. Era nato un altro maschio ebreo che si aggiungeva al loro popolo; e si noti che chi riceveva la circoncisione era già nato. Così anche tramite il battesimo in acqua chi è appena nato dall’acqua e dallo Spirito, cioè è nato la seconda volta per virtù della Parola di Dio e dello Spirito Santo (è agli occhi degli altri credenti un neonato dal punto di vista spirituale) viene messo in grado di entrare a fare parte dell’assemblea dei riscattati, viene insomma aggiunto al numero dei credenti già esistenti. Infatti il giorno della Pentecoste si dice che coloro che accettarono la Parola furono battezzati e poi si dice che “furono aggiunte a loro circa tremila persone” (Atti 2:41). La differenza sta che mentre la circoncisione era dolorosa per il neonato, il battesimo non è un atto doloroso in se stesso perché chi lo riceve viene semplicemente immerso nell’acqua: e poi mentre la circoncisione il neonato la riceveva senza essere consapevole di quello che gli facevano e senza saper il significato di quel segno e senza avere espresso il desiderio di farsi circoncidere, il battesimo viene ricevuto solo da persone che hanno creduto col cuore nel Signore, quindi che sono consapevoli di quello che gli viene fatto e intendono il significato del segno che ricevono. Se dunque si prende la circoncisione dell’Antico Patto per parlare del battesimo sotto il Nuovo Patto, si deve del continuo tenere presente che sono solo dei segni testimonianti l’entrata nel popolo di Dio, ma anche che come la circoncisione dell’Antico Patto veniva ricevuta da un neonato fisico così il battesimo viene e deve essere ricevuto da un neonato spirituale e quindi da chi è già nato di nuovo il che implica che sia in grado di discernere perché si è ravveduto dai suoi peccati ed ha creduto in Cristo. Nel caso invece si considera la circoncisione di Abramo da lui ricevuta a novantanove anni, occorre tenere presente che essa fu da lui ricevuta consapevolmente cioè con il desiderio di riceverla in obbedienza al comando di Dio. Ma anche che non fu l
a circoncisione a giustificarlo ma la sua fede riposta nella promessa di Dio quando ancora era incirconciso (cfr. Rom. 4:9-12).




Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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