IL RITORNO DI GESÙ - Confutazione della dottrina papista

La dottrina dei teologi papisti
Al ritorno di Cristo i credenti viventi morranno e risorgeranno assieme a coloro che erano già morti, e non inizierà nessun regno millenario.

Nel Nuovo Manuale del Catechista si legge: ‘Gesù Cristo tornerà visibilmente su questa terra alla fine del mondo per giudicare i vivi e i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi (…) Insegnandoci che nostro Signore Gesù Cristo verrà a giudicare tutti, i vivi ed i morti, il Catechismo ci spiega pure che per morti qui intende i cattivi, e per vivi i buoni’ (Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 164).

Che cosa significa tutto ciò? Che secondo la dottrina cattolica quando Cristo tornerà, non inizierà il millennio durante il quale i santi regneranno con lui sulla terra; e difatti essi rigettano il millennio come periodo di mille anni durante il quale Cristo regnerà sulla terra con i suoi santi. Pasquale Lorenzin in Teologia dogmatica, parlando del millenarismo sorto nei primi tempi della Chiesa, lo chiama eresia. (Vedi più sotto)

Ma c’è un’altra cosa attorno al ritorno di Cristo che rigettano i Cattolici è cioè il fatto che al ritorno di Cristo i credenti viventi sulla terra non morranno. Ecco come si esprime Pasquale Lorenzin nel suo libro: ‘Tutte le ipotesi circa il tempo della venuta di Gesù sono senza fondamento. Una sola cosa è certa: alla venuta di Gesù non vi saranno uomini viventi in terra (..) Non vi è dubbio quindi che tutti i nati di Adamo pagheranno il tributo alla morte, e dalle ceneri dell’uomo disciolto, l’onnipotenza divina farà rinascere la nuova e gloriosa vita’ (Pasquale Lorenzin, Teologia Dogmatica, vol. II, pag. 789, 790).

Quindi alla venuta di Cristo per i teologi papisti tutti i credenti moriranno fisicamente (faccio presente che questa dottrina è la ‘sentenza più comune’, a suo tempo sostenuta anche da Tommaso d’Aquino). E per sostenere ciò essi si appoggiano su Agostino che disse: ‘Riteniamo che anche quanti il Signore troverà vivi in quel breve spazio di tempo subiranno la morte e acquisteranno l’immortalità..’ (Agostino di Ippona, La città di Dio, Lib. XX, cap. 20, 2).



CONFUTAZIONE

QUANDO GES
Ù TORNERÀ I SANTI VIVENTI NON MORRANNO MA SARANNO MUTATI, ED INIZIERÀ SU QUESTA TERRA UN REGNO MILLENARIO

Nella lettera di Paolo ai Tessalonicesi è scritto: Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore (1 Tess. 4:15-17).

Ed in una lettera ai Corinzi si legge: Non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba (1 Cor. 15:52).

E’ chiaro quindi come la luce del sole che alla venuta di Cristo i morti in Cristo risusciteranno, e i credenti viventi che saranno rimasti fino alla sua venuta non vedranno la morte ma saranno solo mutati. E’ decretato quindi che alla venuta di Cristo ci sia una parte della Chiesa di Dio che non gusterà la morte fisica. La venuta di Cristo precederà e darà inizio al millennio, cioè ad un regno millenario sulla terra durante il quale Cristo e i suoi regneranno.

Nel libro dell’Apocalisse è scritto infatti: E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni. Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni (Ap. 20:4-6).

Dopo il millennio (durante il quale Satana sarà legato) Satana sarà sciolto e sedurrà le nazioni che si raduneranno contro il campo dei santi e la città diletta ma il fuoco di Dio scenderà dal cielo e le consumerà. Poi ci sarà la risurrezione degli empi che saranno giudicati secondo le loro opere (cfr. Ap. 20:7-15).



LA CHIESA CATTOLICA ROMANA RIGETTA L'INSEGNAMENTO DEL MILLENNIO DEI SUOI COSIDDETTI PADRI


Secondo la Scrittura Gesù Cristo quando tornerà sulla terra instaurerà un regno millenario difatti Giovanni dice: E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni. Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni. (Ap. 20:4-6)

Questa dottrina fu creduta e proclamata da alcuni di questi cosiddetti padri della chiesa, come per esempio Papia, Ireneo, Tertulliano, Giustino martire, Lattanzio, Melitone e Metodio (Agostino prima l’accettò e poi la rigettò).
Ma la chiesa romana la rigetta perché la considera una eresia; si legge infatti nell’Enciclopedia Cattolica alla voce millenarismo: ‘Errore escatologico, secondo cui Gesù Cristo deve regnare visi­bilmente mille anni su questa terra, alla fine del  mondo’ [Enciclopedia Cattolica, vol. 8, 1008-1009]

Così dicendo essa va contro quegli stessi scrittori che essa considera i padri della chiesa. Così facendo contraddice i suoi padri e si contraddice da se stessa. Questo sta a dimostrare che se la curia romana decide di rigettare qualcosa di giusto che ha detto Ireneo o Lattanzio o Giustino Martire o Tertulliano, ella lo fa con la stessa disinvoltura con la quale accetta le loro false dottrine senza curarsi di apparire contraddittoria.
A questo punto è lecito domandarsi: come fanno essi a dichiarare che le Scritture si devono interpretare secondo il consenso dei padri e poi ella stessa rigetta apertamente delle loro giuste interpreta­zioni date a riguardo delle parole di Giovanni nell’Apocalisse a riguardo del millennio (qui mi riferisco all’interpretazione di un regno millenario visibile, e non a loro convinzioni fantasiose a proposito del millennio)?

La risposta è che essa della sua cosid­detta venerabile e autorevole tradizione ritiene quello che gli fa comodo (di Papia per esempio accetta che Pietro è venuto a Roma ma non il millennio) ma rigetta quello che gli si rivolta contro. E’ assurdo dunque sentirle dire che la tradizione è anch’essa Parola di Dio e lei stessa mostra in alcuni casi di non tenerla per nulla in considerazione.

Come fa essa dunque a dire ai Cattolici di venerare una tradizione che lei stessa sprezza quando vuole? E come fanno i Cattolici a fidarsi di una tradizione che non solo si contrad­dice con se stessa ma è contraddetta dall’attuale chiesa cattoli­ca romana? Perché dunque i Cattolici dovrebbero accettare la tradizione quando le loro stesse guide dimostrano di rigettarne una parte?
O Cattolici romani, è ora che riflettiate su questo modo di agire delle vostre guide cieche; è ora che rientrate in voi stessi e che rigettiate in blocco questa tradizione che annulla la Parola di Dio ma che vi viene fatta passare per infallibile Parola di Dio.

Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Roman
a
Libro on-line sul sito la nuova Via
Scarica il libro in formato WORD o PDF


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...