L'Immacolata Concezione: Il Dramma, il Dogma, e il Disastro


Trascriviamo qui di seguito alcuni estratti da un articolo di Richard Bennett, che per 21 anni è stato sacerdote in una parrocchia di Trinidad, nelle Indie Occidentali. Dopo un serio incidente nel 1972, in cui perse quasi la vita, egli cominciò a studiare seriamente la Bibbia. Dopo aver messo a confronto per 14 anni la verità biblica con il Cattolicesimo, si persuase ad abbracciare il solo Evangelo nel 1986. Fu salvato così da Dio per la sola Sua grazia, e formalmente lasciò la Chiesa Cattolica Romana ed il suo sacerdozio. Fondò così un ministero evangelistico rivolto ai cattolici, chiamato “Berean Beacon” (Il raggio della Berea). Il sito internet è all’indirizzo:  http://www.bereanbeacon.org

Ecco alcuni estratti dal suo articolo: 
“L’immacolata concezione: Il Dramma, il Dogma, e il Disastro”.
Un intenso culto di Maria è già pratica corrente: “Chiedendo a Maria di pregare per noi, ci riconosciamo poveri peccatori e ci rivolgiamo alla “Madre della misericordia”, alla Tutta Santa. Ci affidiamo a lei “adesso”, nell’oggi delle nostre esistenze. E la nostra fiducia si dilata per consegnare a lei, fin da adesso, “l’ora della nostra morte”. Il motivo di tutto questo entusiasmo e fervore nell’ulteriore diffusione di questo dogma pontificio è che la maggior parte degli altri tradizionali dogmi su Maria, sono fondati sulla dottrina della “Immacolata Concezione”.
La Chiesa cattolica insegna che Maria era “piena di grazia” e priva di peccato sin dal momento del suo concepimento e che lei rimase priva di peccato per tutto il corso della sua vita. Questo è l’insegnamento ufficiale.
Il papato afferma che il termine “piena di grazia” è usato in Luca 1:28: “L’angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te»”. Nelle Bibbie cattoliche, questo versetto è erroneamente tradotto con “piena di grazia”. In realtà è vero l’opposto: la Bibbia afferma che Maria è divenuta la destinataria del favore o grazia di Dio, non che lei fosse “piena di grazia”. Lo stesso verbo è usato solo in un altro luogo nel Nuovo Testamento, cioè Efesini 1:6, dove è affermato come tutti coloro che ricevono la grazia di Dio, siano altamente favoriti.
Affermare, perciò, che Maria sia “piena di grazia” come attributo suo proprio, non è altro che una bestemmia. Esso manifesta solo arrogante disprezzo verso Colui che, solo, è il Figlio di Dio fattosi carne, “Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi” (Ebrei 1:3). Esortare a rivolgersi a Maria come “piena di grazia”, è un palese furto della caratteristica distintiva del Signore Gesù Cristo.
Chiamare Maria “piena di grazia”, inoltre, è un insulto verso la sua persona. Essa si era rallegrata d’aver trovato il suo Salvatore: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore” (Lu. 1:46,47). Dio è chiamato “Salvatore”, perché salva il Suo popolo dai loro peccati. Anche la madre del Signore aveva bisogno di un Salvatore.

La beatitudine di Maria è una dimostrazione del divino favore nei suoi confronti, specialmente nel fatto d’essere stata chiamata a diventare la madre del Signore. Da parte di Dio, si tratta d’un atto della Sua sovrana elezione. Maria, come vergine, come credente, e secondo la Parola che Dio le rivolse, concepì e partorì Gesù Cristo, il Signore. Più tardi, in ubbidienza alla Parola del Signore, ella divenne moglie di Giuseppe e madre dei loro figli. Come ogni altro vero credente, Maria di Betlemme era una peccatrice salvata dalla grazia di Dio, per fede, e non perché avesse in sé stessa una giustizia sua propria od una grazia particolare che la preservasse dal peccato sin dalla nascita, anzi, sin dal suo concepimento!
Gesù Cristo stesso, con il Padre e con lo Spirito Santo, è Dio, Colui che solo possiede la piena santità o “tutta la santità”. Nel Cattolicesimo vi è il tentativo di proclamare pure Maria “tutta santa”. La Bibbia insegna chiaramente che Dio solo è infinito, eterno, ed immutabile nel Suo Essere, sapienza, potenza, giustizia, bontà e verità. Egli è il “tutto santo” per eccellenza. La Sua santità è l’attributo che copre ogni altro attributo. Ecco così che la Sua giustizia è santa, la Sua verità è santa, la Sua rettitudine è santa. In ogni Suo attributo e in tutti i Suoi attributi nel loro complesso, Egli possiede una santità che lo distingue da ogni altro essere. Egli è totalmente altro. 

La ragione per cui noi dobbiamo essere resi giusti di fronte all’Iddio tutto santo, la proclamano le Scritture: “
Nessuno è santo come il SIGNORE, poiché non c’è altro Dio all’infuori di te; e non c’è rocca pari al nostro Dio”(1 Samuele 2:2).

Esse pure proclamano: “
Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi sono stati manifestati” (1 Samuele 15:4). Cercare di rivolgersi ad una creatura come “tutta santa”, non significa altro che commettere i peccati di bestemmia e di immorale idolatria.
La Chiesa cattolica afferma inoltre che colei che essi considerano come “tutta santa” sarebbe pure la causa della salvezza. Quest’affermazione è del tutto sacrilega ed ha un effetto letale sulla persona ordinaria che cerca di essere salvata davanti a Dio. Presume che Maria abbia un’influenza su Dio e di fatto accredita a lei la causa efficace della salvezza delle anime, inclusa la sua. In questo si dimostra un arrogante disprezzo per l’amore di Dio come la causa originale della salvezza delle anime.

La Bibbia insegna che la salvezza delle creature umane dipende dall’iniziativa di Dio stesso, “
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

Egli “
il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà” (Esodo 34:6). Dire a chiunque che Maria è “causa di salvezza” non è nulla di meno che un esplicito tradimento della sola speranza che una persona possa avere, cioè l’amore di Dio nel solo Gesù Cristo.
Al livello della fede popolare, il culto di Maria conduce direttamente all’occultismo, perché incoraggia il cattolico ad abbandonare il vero culto di Dio e ad entrare nel regno occulto del mondo degli spiriti. Un tale comportamento comporta un severo giudizio di Dio sulle nazioni e sulle famiglie, come dichiara la Sua Parola: “Il SIGNORE s’è fatto conoscere, ha fatto giustizia; l’empio è caduto nella trappola tesa con le proprie mani” (Salmo 9:16).
Nei paesi cattolici madonne “nere”, considerate operatrici di miracoli, conducono facilmente in un clima di diavoli, angeli, magia ed occulto. Vi è uno sconcertante parallelismo fra la falsa Maria dei cattolici romani e le divinità femminili pagane.

La triste realtà, però, è che un tale comportamento costituisce la porta d’accesso al satanismo, alla pornografia, al suicidio, ed ad un generale declino della morale. Il culto cattolico della “Immacolata concezione” e della “Regina del cielo” conduceall’occultismo e si colloca nell’ambito dell’occultismo. La Vergine Maria del cattolici, per esempio, viene inclusa fra le divinità femminili proposte da diversi siti internet che promuovono il paganesimo.
La trappola tesa da queste concezioni non riguarda solo gli adulti, ma anche i bambini. Ad esempio, un sito pagano in lingua inglese propone ai bambini una serie di immagini da colorare che contiene immagini di divinità femminili, fra cui la stessa Maria.
Tutto ciò è qualcosa di completamente profano e blasfemo di fronte all’Iddio tre volte santo ed all’esclusività del Salvatore Gesù Cristo, il quale nemmeno condivide con alcun altro la Sua virtù salvifica. Il dramma che conduce alle celebrazioni dell’8 dicembre è, di fatto, uno sfacelo, un disastro. Esse mettono in pericolo la salvezza eterna di uomini e donne in tutto il mondo. Ciò che è essenziale è una fede chiara nel Signore Gesù Cristo soltanto. “Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giovanni 3:18);
 “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:36); 
Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio” (1 Giovanni 5:10). Proprio perché l’essere umano è una creatura decaduta, l’Evangelo è l’unica via che porta a Dio: esso proclama che il solo Signore Gesù Cristo è il Salvatore.
Integrandolo aggiungendovi Maria come via per credere in Lui è estremamente pericoloso e si rivela un impedimento all’eterna salvezza.

Benché la Scrittura dichiari: “
Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce” (2 Corinzi 11:14), è sconcertante vedere come il Principe delle Tenebre, il più straniero che vi possa essere alla Luce, sfrutti e stravolga la meravigliosa figura di una credente, Maria, fino a farla apparire una dea. Il giudizio del Signore cadrà inesorabile su chi insegna e pratica una tale dottrina malvagia. 
Lo stesso Signore Gesù Cristo dichiara: “”Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio (…) e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo” (Giovanni 5:22,27). 
Ogni diritto di amministrare giudizio e correzione è stato dato a Gesù Cristo come regnante Re dei re e Signore dei Signori. Il Signore stesso dichiara: “Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo” (Matteo 11:27), 
come pure: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra” (Matteo 28:18). Egli è fedele alla Parola che ha dato. “Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!» 
E ancora: «Il Signore giudicherà il suo popolo»” (Ebrei 10:30).



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